Intervista sul caso Varani all'interno della trasmissione Porta a Porta su RAI 1

 

Intervista al professor Alessandro Vento andata in onda il 9 marzo 2016 nella trasmissione Porta a Porta di RAI 1. Si parla del terribile caso di omicidio che sta scuotendo l'opinione pubblica accaduto a Roma dopo un festino a base di stupefacenti che ha portato alla morte del giovane Luca Varani.

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Convegno "Sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione nella comunicazione pubblica, sociale e politica"

L'evento è stato organizzato da Consiglio italiano per le Scienze Sociali e Istituto Luca Coscioni.

Sono intervenuti: Luca Landò (giornalista scientifico), Paolo Fontanelli (questore della Camera dei Deputati, Partito Democratico), Maria Antonietta Farina Coscioni (presidente dell'Istituto Luca Coscioni), Carla Rossi (vice presidente del Consiglio Italiano Scienze Sociali), Alessandra liquori o'neil (programme Officer UNICRI, United Nations Interregional), Franco Scarpa (direttore dell'Unità Operativa Complessa Salute in Carcere dell'OPG di Montelupo Fiorentino), Antonio Cavaliere (ordinario di diritto penale presso l'Università Federico II di Napoli), Alessandro Vento (psichiatra), Valentina Stella (giornalista free lance), franca Compagnoni (responsabile SERT del Carcere di Rebibbia), Giuliano Vettorato (docente di Sociologia della Devianza all'Università Pontificia Salesiana).

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Life del 23/11/2015 - Rai.TV

Intervento sulle amfetamine: Prof. Alessandro Vento, Responsabile dell'Osservatorio delle Dipendenze; Dott.ssa Simona Molinaro, Ricercatrice dell'Istituto Fisiologia Clinica, Università degli Studi di Pisa CNR

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Lo psichiatra: «Rischiamo una generazione di dementi e psicotici»

«È assai grave che questa droga sia arrivata anche a Roma. Bisogna affrontare il problema con necessarie serietà e competenza. Anche da parte degli stessi operatori sanitari». È preoccupato lo psichiatra Alessandro Vento, della AslC, responsabile dell’Osservatorio sulle dipendenze e collaboratore della University of Hertfordshire School of Pharmacy College Lane Campus Hatfield, punto di riferimento degli studi su vecchie e nuove sostanze stupefacenti presenti sui mercati mondiali. Nel 2014, in alcune discoteche romane Vento e i suoi collaboratori hanno distribuito questionari per sapere se i giovani avessero mai fatto uso di nuove droghe (Nps). La risposta: sì. La percentale: oltre uno su due. E chiaramente il dato è indicativo, e non dice se i ragazzi assumono "droghe tradizionali", come l’hashish (anche se la potenza del principio attivo dipende dalla provenienza della fornitura). Gli ultimi dati (2014) dello studio dell’Istituto di Fisiologia clinica del Cnr di Pisa, diretto da Sabrina Molinaro, dicono che «il 27% degli studenti italiani ha utilizzato almeno una sostanza illegale». E per quanto riguarda il consumo di cannabis, nel Belpaese sono state «Lazio e Marche a far registrare prevalenze di consumatori superiori alla media nazionale (con valori compresi tra 27% e 30%)».

Dottor Vento, ora circola il flagello yaba. Cos’è?
«Queste pasticche contengono metamfetamina e caffeina. Sono un doppio stimolante. È un prodotto che in Asia viene consumato molto, per potenziare gli animali da soma. Lo danno anche ai cavalli. L’ecstasy è empatogena, fa entrare in sintonia, si usa nei contesti relazionali. L’altra aumenta aggressività, attenzione e vigilanza. In pratica, agisce sul sistema dopaminergico. Ha effetti psichici e motori. Per esempio le persone camminano avanti e indietro».

Quanto dura l’effetto e quali sono i sintomi?
«Persiste per 4-5 ore. Si è aggressivi, toglie appetito, non si prova stanchezza, dà la tendenza a muoversi molto. In alcuni casi la mandibola si muove a destra e sinistra. E si è incapaci di rimanere fermi».

Cosa deve fare un genitore se il figlio si droga?
«Per prima cosa non bisogna avere un atteggiamento di negazione verso i problemi dei propri figli. Occorre parlare con i ragazzi per cercare che cosa non va».
Come ci si disintossica?
«Se la pillola è del sabato sera si possono avere alterazioni dell’umore, per tutta la settima la persona vivrà una condizione di irritabilità. Si è nervosi, depressi, insonni e psicotici: "Mi spiano, mi controllano"».

In futuro che adulti dobbiamo aspettarci?
«Se il trend dei consumi delle droghe si confermerà, nel giro di un decennio potremmo avere una generazione con ampi casi di demenza e psicosi. Un potenziale dramma che non è considerato con adeguato allarme».

Fonte: Iltempo.it

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Ecco Yaba, la droga che fa impazzire

A Roma circola un nuovo flagello. Può distruggere la mente, soprattutto dei giovani, anche minorenni con la materia grigia in piena formazione. I ragazzi che ne fanno uso sono sedotti dai suoi ultrapoteri e dal basso prezzo che costa. È la droga di Hulk. Nella testa di chi ingoia la pilloletta "magica" scoppia la convinzione che le proprie energie fisiche si siano moltiplicate. Da un fisico normale d’improvviso si crede di possedere il corpo di un supereroe. Pieno di potenza fisica, che non avverte fatica. In realtà può essere l’inizio della pazzia. La droga spinge all’aggressività, anche contro se stessi. Si può arrivare a sbattere la testa contro il muro sino a fracassarsela (a differenza della ketamina che fa sentire le ossa come di gomma). Gli esperti l’hanno chiamata droga di Hitler (pare girasse pure all’epoca dell’ariano Terza Reich), nazi-drug, ya baa o ecstasy thai. E nata nel Triangolo d’oro: Birmania, Laos e Thailandia, dov’è piena epidemia. Nel ’96, nel sudest asiatico è stata battezzata "droga dei cavalli", perché tenuta in un sacchetto con impressa l’immagine di una testa di cavallo e perché chi la prendeva lavorava come una bestia. Sembra sia stata usata anche dai volontari negli anni recenti dello tsunami. Ora è la droga della pazzia. È minuscola, di colore arancio o rosso. Sovente su un lato compaiono le lettere "R" o "WY". Si compra spendendo dai 4 ai 6 euro. Non crea dipendenza (solo a lungo andare). L’effetto dura circa otto ore.
Nella Capitale pochi sequestri. La maggior parte nell’ultimo anno, come se l’invasione dello stupefacente fosse già iniziata. La prima volta pastiglie di yaba sono state trovate nel gennaio 2012, durante un pattuglione dei carabinieri. I militari hanno arrestato sette persone, un romano e sei stranieri: tre tunisini, uno dell’Ecuador, un altro delle Filippine e poi lui, del Bangladesh. Questa nazionalità sarà una costante non a caso. Un bengalese è saltato fuori nel blitz di due anni dopo: gli è stata trovata addosso altra yaba. A maggio, in zona Prenestino, puntualmente un bengalese aveva 32 pasticche di droga. Lo stesso mese, al Tuscolano, un connazionale ne conservava circa 600. E la scorsa settimana, a San Giovanni, oltre 700 pilloline spacciate da un altro del Bangladesh. Il ragazzo di 26 anni aveva con sé una scatolina di plastica con dentro oltre 700 pillole di Hulk. I poliziotti del commissario Massimo Improta non lo hanno preso quel giorno. In precedenza, di mattina presto lo avevano visto in piazza Re di Roma gironzolare nei pressi della fermata della metropolitana A. E ogni tanto allungare la mano a qualcuno dei ragazzi che si infilava nei sotterranei con lo zaino in spalla per andare a scuola. Diversi avevano anche meno di 18 anni. Ragazzini. Gli investigatori della squadra giudiziaria hanno seguito i suoi spostamenti e si sono accorti che di sera girava in auto attorno a un parcheggio. Voleva farsi vedere dai "clienti". Ma gli agenti lo hanno fermato prima che cominciasse lo spaccio. In tasca aveva la droga di Hulk. Facile da conservare. Quasi invisibile. Economica e dagli effetti devastanti. La polizia ha capito le possibili conseguenze della droga sulla salute di chi la prende, pensando soprattutto ai giovanissimi. E allora ha predisposto un piano di verifiche nei pronto soccorso e nelle scuole per cui medici e presidi sono invitati a segnalare i casi in cui paziente e studenti abbiano presentato i sintomi delle pillole della pazzia.

Fonte: iltempo.it


Lo sballo sintetico che fa paura

Gli psichiatri italiani contano oltre 700 nuovi stupefacenti chimici. L’Ue avverte: crescono al ritmo di due alla settimana. È un’invasione

Oltre 400 ricoveri nel mese di giugno, in pratica 15 al giorno. Due omicidi causati dallo "sballo" e deliri. Le droghe sintetiche stanno facendo strage. Sono pistole che non fumano, non sparano. Però armi chimiche che se ingerite fanno danni seri. L’allarme proviene dall’Onu. I dati riguardano Washington, negli Usa. Sul banco degli imputati ci sono cannabinoidi sintetici che vengono venduti come pacchetti d’incenso sotto i nomi di K2, Spice, Scooby Snax e Bizzarro. Nei primi 12 giorni di luglio, le ambulanze hanno già caricato 149 persone che le avrebbero usate. Gli effetti di queste droghe sono molto variabili e gli agenti della polizia di Washington non si meravigliano ormai più di nulla: gente disorientata con lo sguardo da zombie, altri in preda a risate irrefrenabili o che si agitano senza controllo prima di perdere conoscenza. Per fermare un uomo che strisciava sul marciapiedi verso Capitol Hill ci sono voluti otto agenti. Un altro si era arrampicato su un palo della luce e si è calato i pantaloni all’arrivo dei poliziotti. C’è anche chi reagisce in maniera molto aggressiva, tanto che il capo della polizia Cathy Lanier fa un paragone con gli effetti del crack nell’indurre alla violenza e portare alla morte. Realizzate spesso in laboratori in Cina, queste droghe sintetiche hanno composizioni varie. Ed è questo che le rende molto pericolose, perché i medici dei pronto soccorso hanno difficoltà a curare chi ha preso sostanze sconosciute i cui effetti non sono stati studiati. Queste droghe sono «una seria minaccia alla salute pubblica e alla sicurezza del pubblico», dichiara il sindaco di Washington Muriel Bowser.

In Europa e Italia la situazione non è meno preoccupante. Nel 2014 in Europa sono state segnalate 101 nuove droghe. Una sirena suonata nel giugno scorso a Lisbona dal commissario europeo per Migrazione, affari interni e cittadinanza Dimitris Avramopoulos, che ha denunciato come Internet stia diventando una nuova fonte di approvvigionamento. Presentando la Relazione europea sulla droga 2015 dell’Agenzia europea delle droghe di Lisbona, Avramopoulos ha spiegato che «ci troviamo di fronte a un mercato della droga globalizzato e in rapido mutamento» e che questa minaccia «richiede una risposta rapida, determinata e condivisa». L’anno scorso sono state individuate nuove sostanze psicoattive al ritmo di circa due a settimana, e l’elenco di queste sostanze è stato dominato da due gruppi: catinoni sintetici e cannabinoidi sintetici, spesso venduti come succedanei rispettivamente di stimolanti e cannabis.

Nello stesso mese, nel nostro Paese l’Istat si è impegnata a progettare «un nuovo sistema informativo» sul fenomeno droga, che costituirà la base per i rapporti nazionali. Lo ha detto il presidente dell’Istituto di statistica, Giorgio Alleva, nel corso del seminario che si è svolto a Roma: "Migliorare la comprensione del fenomeno droga: quali dati per le politiche". Nel seminario si è anche parlato delle nuove sostanze, uno dei capitoli più spinosi dei consumi. «Abbiamo identificato circa 700 nuove sostanze. Tra queste circa 300 tipi di fenetilamine, cioè droghe simili all’Mdma, l’ecstasy. E ancora, 220 cannabinoidi sintetici, le cosiddette "spice", circa 30 tipi di catinoni sintetici, come il mefedrone, droghe spesso associate ai suicidi, che imitano gli effetti della pianta di Khat, e i farmaci con prescrizione» ha spiegato lo psichiatra Alessandro Vento. Vento, che lavora con i Sert, registra un’emergenza «per la diffusione di ketamina e metossietamina, per le sostanze ecstasy-simili e per gli psicofarmaci».

Fonte: iltempo.it


Malati di sballo con droghe Ogm

Così la super marijuana ha cambiato il mercato dello stupefacente

È la droga 2.0, la cannabis geneticamente modificata, la sostanza che assicura uno sballo super con effetti fino a otto volte superiori alla norma. Non è una novità la sua presenza sul mercato. Di nuovo ci sono la velocità di propagazione, la grande disponibilità dovuta al paradosso normativo: la vendita dei semi non è punita perché sono privi di principio attivo (il delta-9-tetraidrocannabinolo, detto Thc), presente solo nelle foglie, quindi estraibile solo dopo la germogliazione. E il fatto che costa meno di quanto si pensi. Un grammo rende circa tre dosi Ogm, e solitamente lo stesso peso si paga circa cinque euro. E di modiche quantità una pianta ne fa parecchie. Per cui il business è alla portata di chi prova a sbarcare il lunario, è povero in canna e vuole offrire una spalla agli spacciatori correndo pochi rischi con la giustizia. Fino a poco tempo fa il traffico illegale era in mano agli albanesi. Erano loro a smerciare marijuana e l’hashish derivato, la resina prodotta dalle piante e confezionata in panetti. Sono stati abili concorrenti ma la provenienza nordafricana garantisce sempre il marchio di qualità: queste foglie al sole crescono che è una bellezza, e nei Paesi mediterranei chiaramente il meteo segna spesso bel tempo e temperature miti.

Il commercio fai-da-te ha fatto il miracolo commerciale facendo nascere startup della droga. Ora è possibile acquistare su Internet (e anche al negozio) i semi miracolosi e coltivarli tra le mura domestiche. Praticamente ambienti sofisticati dotati di lampade per emettere luce intensa che riproduca l’irraggiamento solare, timer per stabilire i tempi di esposizione, irrigazione automatica, tubi di scarico dell’aria che viene spinta sulle colture che assicurare la giusta ventilazione e l’ideale temperatura interna. E anche un diffusore di profumo per mitigare i forti odori. Un kit che si compra spendono sui tremila euro. I carabinieri di Tor Vergata, nella zona alla periferia est di Roma, hanno scoperto floride serre di cannabis in alcune cantine dei palazzi popolari di via Tenuta di Torrenova con 115 piante di cannabis alte tra i 180 e i 200 centimetri. È stata pure sequestrata una busta con 200 grammi di marijuana pronta per il confezionamento di circa 400 dosi. La cosa curiosa è che gli ambienti erano gestiti da un 55enne incensurato che per qualcuno - questo è il sospetto - si preoccupava di mantenere l’orto dello sballo come se fosse un vero giardiniere.

Gli ultimi dati che preoccupano li fornisce lo studio realizzato dall’Istituto di fisiologia clinica del Cnr diretto da Sabrina Molinaro. Il titolo: «Il consumo di sostanze psicoattive illegali nella popolazione studentesca: un focus sulla cannabis. «Il 27% degli studenti italiani - spiega - ha utilizzato almeno una sostanza illegale: di questi, l’85% ha fatto uso di una sola sostanza e circa il 15% possono essere considerati policonsumatori, quelli cioè che hanno usato 2 o più sostanze illecite durante l’anno». Nei consumi il Lazio è da record. «Sono le regioni site a Nord-Ovest della penisola (Piemonte, Liguria, Lombardia) e al Centro (Lazio, Umbria, Marche) - continua - a far registrare prevalenze di consumatori di almeno una sostanza illegale nell’ultimo anno superiori alla media nazionale (con valori compresi tra 27,8% e 30,4%)».

L’età si è abbassata. La prima tirata si fa a tredici anni, quando il cervello è ancora in pieno sviluppo. E gli effetti sono terribili. Un esempio lo fa lo psichiatra che lavora al Dipartimento salute mentale della Asl/C. Si chiama Alessandro Vento, responsabile anche dell’Osservatorio sulle tossicodipendenze in contatto con varie università internazionali. «Ho circa mille pazienti l’anno e il 30% di questi sono adolescenti. I soldi non fanno la differenza, lo stato socio-economico è irrilevante, si drogano ricchi e poveri. Ma non è bello vedere giovani che alla loro età già soffrono di disturbi psicotici, deliri, allucinazioni, attacchi di panico causati dall’uso di sostanze stupefacenti. A differenza dei loro coetanei che non sono consumatori di droga, questi soggetti hanno un quoziente di intelligenza più basso. Inoltre una più alta concentrazione di Thc rende la cannabis Ogm una droga pesante a tutti gli effetti. Cioè non è più la droga degli anni ’70, ma l’aspetto culturale ancora condiziona creando un sacco di problemi. Oggi - continua - si cercano di selezionare i semi di cannabis rendendo la pianta sempre più potente. Addirittura ci sono manifestazioni in cui i produttori si confrontano. Chi si droga ha una vita rovinata, destinato ad avere una malattia cronica».

Fabio Di Chio


Substance use in the club scene of Rome: a pilot study

Vento AE et al. Substance use in the club scene of Rome: a pilot study. BioMed Research International. ID 617546

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Seminario ISTAT

Convegno Istat oggi a Roma 'Migliorare la comprensione del fenomeno' Roma, 26 gen. (AdnKronos) - Il mondo delle sostanze stupefacenti non risente di nessuna crisi e sono tantissime le droghe di nuova generazione immesse sul mercato. "Ne contiamo circa 700, acquistabili sia sul mercato di strada sia su internet". A tracciare un quadro della situazione italiana è lo psichiatra Alessandro Vento, responsabile dell'Osservatorio sulle dipendenze, Professore all'Università Guglielmo Marconi di Roma, in occasione del seminario 'Migliorare la comprensione del fenomeno droga: quali dati per le politiche', organizzato dall'Istat oggi a Roma. Di queste 700 solo alcune sono inserite nelle tabelle del ministero della Salute: "siamo, purtroppo, sempre in costante ritardo - continua Vento - e dobbiamo scontrarci con una proliferazione quasi quotidiana di nuovi tipi di droghe, o diversificazioni di quelle più abusate. Tra le nuove sostanze più usate troviamo la feniletilammina, un composto simile all'Mdma, di cui contiamo 300 tipi differenti; la triptamina (che crea affetti allucinogeni); i cannabinoidi sintetici, le cosiddette spice drugs (miscele di erbe commercializzate come incensi o deodoranti per ambienti, ma destinate ad essere fumate come sostituti della cannabis), di cui contiamo 220 tipi differenti e i catinoni sintetici, derivati sintetici della pianta africana di qāt, spesso associati a casi di suicidio". "Particolarmente allarmanti - sottolinea l'esperto - sono i dati relativi all'assunzione di ketamina, ecstasy e simili, e psicofarmaci, quest'ultimi utilizzati maggiormente da donne. Queste sostanze definiscono una vera e propria emergenza sociale. Esiste poi un grosso problema anche con l'assunzione di cannabis di nuova generazione, in quanto il contenuto della pianta è stato modificato, ed è assente qualsiasi quantità di cannabidiolo: questo comporta degli effetti tossici persistenti e induce alla psicosi", conclude Vento.

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