Lo psichiatra: «Rischiamo una generazione di dementi e psicotici»
«È assai grave che questa droga sia arrivata anche a Roma. Bisogna affrontare il problema con necessarie serietà e competenza. Anche da parte degli stessi operatori sanitari». È preoccupato lo psichiatra Alessandro Vento, della AslC, responsabile dell’Osservatorio sulle dipendenze e collaboratore della University of Hertfordshire School of Pharmacy College Lane Campus Hatfield, punto di riferimento degli studi su vecchie e nuove sostanze stupefacenti presenti sui mercati mondiali. Nel 2014, in alcune discoteche romane Vento e i suoi collaboratori hanno distribuito questionari per sapere se i giovani avessero mai fatto uso di nuove droghe (Nps). La risposta: sì. La percentale: oltre uno su due. E chiaramente il dato è indicativo, e non dice se i ragazzi assumono “droghe tradizionali”, come l’hashish (anche se la potenza del principio attivo dipende dalla provenienza della fornitura). Gli ultimi dati (2014) dello studio dell’Istituto di Fisiologia clinica del Cnr di Pisa, diretto da Sabrina Molinaro, dicono che «il 27% degli studenti italiani ha utilizzato almeno una sostanza illegale». E per quanto riguarda il consumo di cannabis, nel Belpaese sono state «Lazio e Marche a far registrare prevalenze di consumatori superiori alla media nazionale (con valori compresi tra 27% e 30%)».
Dottor Vento, ora circola il flagello yaba. Cos’è?
«Queste pasticche contengono metamfetamina e caffeina. Sono un doppio stimolante. È un prodotto che in Asia viene consumato molto, per potenziare gli animali da soma. Lo danno anche ai cavalli. L’ecstasy è empatogena, fa entrare in sintonia, si usa nei contesti relazionali. L’altra aumenta aggressività, attenzione e vigilanza. In pratica, agisce sul sistema dopaminergico. Ha effetti psichici e motori. Per esempio le persone camminano avanti e indietro».
Quanto dura l’effetto e quali sono i sintomi?
«Persiste per 4-5 ore. Si è aggressivi, toglie appetito, non si prova stanchezza, dà la tendenza a muoversi molto. In alcuni casi la mandibola si muove a destra e sinistra. E si è incapaci di rimanere fermi».
Cosa deve fare un genitore se il figlio si droga?
«Per prima cosa non bisogna avere un atteggiamento di negazione verso i problemi dei propri figli. Occorre parlare con i ragazzi per cercare che cosa non va».
Come ci si disintossica?
«Se la pillola è del sabato sera si possono avere alterazioni dell’umore, per tutta la settima la persona vivrà una condizione di irritabilità. Si è nervosi, depressi, insonni e psicotici: “Mi spiano, mi controllano”».
In futuro che adulti dobbiamo aspettarci?
«Se il trend dei consumi delle droghe si confermerà, nel giro di un decennio potremmo avere una generazione con ampi casi di demenza e psicosi. Un potenziale dramma che non è considerato con adeguato allarme».
Fonte: Iltempo.it
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