L’Opinione delle Libertà – IL DOTTOR VENTO SULL’USO DELLA CANNABIS TRA I GIOVANI
L’ospite di “Medicina a Km 0” di questo mercoledì è il presidente dell’Osservatorio sulle Dipendenze, il dottor Alessandro Vento, psichiatra. Abbiamo parlato della droga più consumata dai giovani, la cannabis. Sono i giovanissimi a fare largo uso di questa sostanza che non è più definibile come una droga leggera a causa del tasso elevato di Thc presente nelle dosi attuali, cioè degli ultimi dieci anni.
Il dottor Vento spiega bene nel video proprio la differenza fra una “canna” degli anni Settanta e una canna di oggi, per sfatare il mito di molti che amano usare con questo tema un approccio soft. Oltre la metà degli studenti che hanno usato cannabis nella vita (il 52 per cento) riferisce che la prima volta si è verificata fra i 15 e i 16 anni. Circa il 18 per cento dopo il compimento dei 16 anni e il restante 30 per cento degli studenti utilizzatori aveva invece 14 anni o meno.
Molteplici studi e osservazioni confermano che i principali effetti negativi della cannabis sono tanto maggiori quanto più precoce e massiccio è l’inizio del consumo, con una grande possibilità di compromissioni al regolare sviluppo del cervello, poiché fino ad oltre i vent’anni questo è ancora in fase di sviluppo. Le principali compromissioni possono riguardare le capacità funzionali e cognitive, quindi difficoltà di memoria, di orientamento, di apprendimento scolastico, di attenzione, di apprendimento verbale e il processo decisionale. Tali danni possono anche essere permanenti. Con l’assunzione prolungata di cannabis nel tempo si aggiungono i rischi di manifestazioni psicotiche, di ansia e di autolesionismo.
Il Thc è una delle sostanze psicotrope più comunemente rilevata, insieme all’alcol e alla cocaina, quando si svolgono le indagini sui conducenti dei mezzi coinvolti negli incidenti stradali.